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Perchè i Grani antichi
La Sicilia è la culla di cinquantadue cultivar autoctone, oggi romanticamente chiamate “Grani Antichi”. Questa straordinaria varietà genetica è il risultato di un affascinante intreccio di fattori: l'evoluzione naturale, l'arrivo di popolazioni diverse nel corso dei secoli e lo scambio di saperi, tecniche e culture agricole. Questo processo di contaminazione ha dato vita a modelli di coltivazione inediti, lasciando un’impronta indelebile sulla tradizione agricola siciliana.
Ogni chicco racconta una storia antica e preziosa, una testimonianza del passato che ancora oggi continua a parlarci. Timilia (o Tumminia), Russello, Perciasacchi, Bidì, Maiorca, Biancuccia, Romano, Girgintana sono solo alcune delle varietà che, grazie alle loro uniche caratteristiche di biodiversità, stanno riconquistando spazio sulle nostre tavole. Dopo anni in cui la diffusione del frumento moderno e delle pratiche agricole industriali ha causato danni alla nostra salute e all'ecosistema, questi grani antichi tornano a essere protagonisti.
Negli ultimi decenni, grazie alla determinazione di contadini custodi, mugnai visionari, ricercatori e operatori del settore, queste varietà sono state recuperate e reintrodotte nelle diverse aree dell'isola. Questi custodi della tradizione hanno mantenuto vivo il legame con la terra, coltivando i grani antichi in armonia con la natura e promuovendo una gestione sostenibile del suolo. L’attenzione alla biodiversità e alla sostenibilità è diventata una priorità, e la Sicilia si è trasformata in un modello di riferimento per l'agricoltura responsabile.
Tra i protagonisti di questa rinascita ci sono anche Caterina e Davide, mugnai appassionati che, con la loro dedizione, continuano a far rivivere queste varietà secolari, riportando in vita i sapori autentici di un tempo. Grazie al loro impegno e a quello di tanti altri agricoltori e produttori, oggi possiamo riscoprire e apprezzare il valore inestimabile dei grani antichi siciliani.